Il tempo (dichiarazione di guerra)

Il numero 30 di Laspro di dicembre 2014 è in distribuzione. Questo è il pezzo di prima pagina.

di Alessandro Bernardini

Illustrazione di Lisa Lau

Illustrazione di Lisa Lau

«Quella che state per leggere è una dichiarazione di guerra».
Lo dicevano gli Weatherman qualche decennio fa. Se non sapete chi sono andate su Google.

Non sto qui a dilungarmi sugli arresti e sugli sgomberi. Su Roma.
Se leggete questo pezzo e se siete a qui ad ascoltarlo sapete già tutto.
E sapete anche questo: le nostre facce, sempre le stesse.
Sempre le stesse magliette, i tatuaggi, i piercing, le bandiere, la birra Forst (che fa schifo).
I libri che vendono al massimo dieci copie in tre serate.
I cani che abbaiano e alzano la terra mentre corrono.
Il corteo di sabato scorso e quello del prossimo.
I fumogeni, i 99 Posse, le occupazioni, la Palestina. Continua a leggere

Terrorismo sull’informazione: ancora arresti di giornalisti in Turchia

di Serena Tarabini

Si tratta del’ultimo capitolo di una storia già nota. Uno scontro di poteri in corso da quando due ex alleati sono diventati acerrimi nemici. Fra gli arrestati eccellenti dell’impressionante operazione di polizia messa in campo dal governo turco nei confronti di giornalisti e rappresentanti dei media, ci sono Ekrem Dumanlı, il direttore di Zaman, uno dei principali quotidiani d’opposizione, e Hidayet Karaca, presidente del gruppo mediatico Samanyolu.

erdoganEntrambi gli importanti mezzi di informazione sono notoriamente vicini al movimento politico fondato da Fetullah Gulen, il potente imam che dal suo esilio negli Usa si contende con il presidente Erdoǧan il consenso dell’elettorato religioso. Dopo aver riportato insieme in auge il progetto di un Islam politico, divergenze di idee e parità di ambizione hanno fatto sì che fra i due iniziasse una guerra a bassa intensità esplosa con lo scandalo corruzione che lo scorso anno travolse il governo dell’allora premier Erdoǧan, che si difese con la teoria del complotto di stato ordito proprio da Gulen, il cui movimento oltre a fare capo a una rete di scuole religiose in tutto il Medioriente, influenza porzioni della magistratura e della polizia turca. Continua a leggere